Anna Monteverdi
Professoressa Associata di Storia del Teatro alla Università Statale di Milano. Docente di Drammaturgia multimediaòe Gia' docente di Storia dello spettacolo- Accademia di Belle Arti di Torino e Macerata. Esperta di tecnologie per il Teatro. Dottore di ricerca in Forme della rappresentazione audiovisiva, teatrale e cinematografica si è specializzata in Canada presso la sede Ex machina di Robert Lepage.Co.fondatrice del sito Ateatro.it ha scritto per il sito dal 2000 al 2013 con una sezione dedicata da Teatro e Nuovi media. Ha insegnato Culture digitali alla Accademia Alma Artis di Pisa, coordinatrice didattica del corso Art and Digital Technology. Fondatrice e direttrice della rivista CONNESSIONI REMOTE dedicata a Arte e tecnologia e artivismo (FASCIA A)i; ha pubblicato: Scenografe (2022), Leggere uno spettacolo multimediale (2021)Le arti multimediali digitali (Garzanti 2005), Nuovi media nuovo teatro (2011), Rimediando il teatro con le ombre, le macchine e i new media (2013), Memoria, maschera e macchina nel teatro di Robert Lepage (2018).
Già docente di prima fascia di Storia dello Spettacolo, Storia del Teatro Musicale, Storia e Filosofia del Teatro, Economia e Legislazione del Teatro presso diverse Accademie (Torino, Lecce e Macerata) e a contratto, presso diverse Università (Dams di Bologna, Messina e di Imperia, Cmt di Pisa). Organizzatrice di eventi multimediali e teatrali per Fondazioni, Assessorati culturali, Festival. Si è occupata di Teatri nei Balcani pubblicando volumi, saggi e interventi sul Teatro in Kosovo e in Slovenia; ha collaborato con il regista sloveno Tomi Janezic per i laboratori triennali per il Napoli Teatro Festival (2017-2019). Ha realizzato il documentario sul Teatro in Kosovo (Teatri i ri ne Kosove) trasmesso in Rai nella giornata mondiale del Teatro (27 marzo 2017).
E' presente come relatrice e giurata in numerosi Festival, eventi e convegni di arti elettroniche (Festival della Robotica, Eventi GAAR, Pomezia Light Festival, RGB light Festival, @T Festival, InVideo, Festival del Cinema Europeo). Fa parte della rete europea dei teatri EASTAP, coordinatrice della sezione Intermediality dell’IFTR International Federation of Theatre Research; ha organizzato a Belgrado la giornata su Robotica Realtà virtuali e immersive con la Scuola Sant’Anna di Pisa e Istituto Italiano di Cultura. E’ tra i docenti della Summer School di Sardegna ricerche-Parco tecnologico di Pula per la sezione EIA - Exploring Artificial Intelligence in Art (luglio 2019). Invitata per la giornata della ricerca al CNR di Pisa (2018) e per seminari di scenografia teatrale alla Facoltà di Architettura di Siracusa e alla Facoltà di Scienze Umanistiche di Catania (2019). Ha curato diversi dossier su Teatro e tecnologia per riviste universitarie e specializzate di Teatro (Castello di Elsinore, Hystrio); è cofondatrice del sito ateatro.it www.annamonteverdi.it
Address: La Spezia, Liguria, Italy
Già docente di prima fascia di Storia dello Spettacolo, Storia del Teatro Musicale, Storia e Filosofia del Teatro, Economia e Legislazione del Teatro presso diverse Accademie (Torino, Lecce e Macerata) e a contratto, presso diverse Università (Dams di Bologna, Messina e di Imperia, Cmt di Pisa). Organizzatrice di eventi multimediali e teatrali per Fondazioni, Assessorati culturali, Festival. Si è occupata di Teatri nei Balcani pubblicando volumi, saggi e interventi sul Teatro in Kosovo e in Slovenia; ha collaborato con il regista sloveno Tomi Janezic per i laboratori triennali per il Napoli Teatro Festival (2017-2019). Ha realizzato il documentario sul Teatro in Kosovo (Teatri i ri ne Kosove) trasmesso in Rai nella giornata mondiale del Teatro (27 marzo 2017).
E' presente come relatrice e giurata in numerosi Festival, eventi e convegni di arti elettroniche (Festival della Robotica, Eventi GAAR, Pomezia Light Festival, RGB light Festival, @T Festival, InVideo, Festival del Cinema Europeo). Fa parte della rete europea dei teatri EASTAP, coordinatrice della sezione Intermediality dell’IFTR International Federation of Theatre Research; ha organizzato a Belgrado la giornata su Robotica Realtà virtuali e immersive con la Scuola Sant’Anna di Pisa e Istituto Italiano di Cultura. E’ tra i docenti della Summer School di Sardegna ricerche-Parco tecnologico di Pula per la sezione EIA - Exploring Artificial Intelligence in Art (luglio 2019). Invitata per la giornata della ricerca al CNR di Pisa (2018) e per seminari di scenografia teatrale alla Facoltà di Architettura di Siracusa e alla Facoltà di Scienze Umanistiche di Catania (2019). Ha curato diversi dossier su Teatro e tecnologia per riviste universitarie e specializzate di Teatro (Castello di Elsinore, Hystrio); è cofondatrice del sito ateatro.it www.annamonteverdi.it
Address: La Spezia, Liguria, Italy
less
InterestsView All (53)
Uploads
Papers by Anna Monteverdi
del teatro. Arte, cinema, musica, danza, teatro, fotografia, televisione, web e 3D interagiscono liberamente,
approdando a una dimensione nuova, mutante e scevra da ogni gerarchia, il cui dato caratterizzante è l’ambivalenza.
interattiva e del videoteatro in Italia. In oltre quarant’anni di attività ha realizzato centinaia di
installazioni elettroniche e opere video autoprodotte o commissionate da grandi Fondazioni
presentandole nelle più importanti rassegne di videoarte e computer art italiana (tra gli altri la La
natura virtuale a cura di P.L.Capucci; Stati Virtuali; Sentimenti elettronici; Mediamorfosi, INvideo)
promuovendo sistematicamente la sua personale estetica della “bassa definizione”. Ha attraversato
e “frantumato” ogni genere d’arte (visiva, teatrale, musicale) e superato steccati; ha fondato gruppi,
compagnie teatrali, associazioni, ha passato il guado del teatro neopopolare degli anni Settanta per
immergersi nel clima cyberpunk degli anni Novanta unendo la tradizione dei “contastorie” con i
dispositivi virtuali e interattivi.
il nome di maggior rilievo tra le designer teatrali
contemporanee che usano i nuovi media digitali:
ha firmato i più importanti concerti di musica pop e
ha allestito spazi installativi interattivi per musei
internazionali e brand di successo, nonché
scenografie per Opera House internazionali.
L’artista anglosassone sottolinea spesso il carattere
manuale e artigianale delle sue scenografie e la sua
pratica di usare matita, carta, forbici e colla: una
modalità davvero inusuale se si pensa agli
allestimenti ipertecnologici che portano la sua
firma.
Si affronta la questione di come le nuove tecnologie dell’informa-zione e della comunicazione stiano cancellando il confine tra informazione diegetica e non-diegetica, a favore di untransdiegetizzazione dell’infosfera che attraversa continuamente e nelle diverse direzioni, i confini tra un sistema ed il suo ambiente: le ICT stanno “transdiegetizzando il nostro mondo. E chi disegna e gestisce le interfacce in versione transdiegetica disegna di fatto,il nostro mondo e il nostro modo di starci”.
del teatro. Arte, cinema, musica, danza, teatro, fotografia, televisione, web e 3D interagiscono liberamente,
approdando a una dimensione nuova, mutante e scevra da ogni gerarchia, il cui dato caratterizzante è l’ambivalenza.
interattiva e del videoteatro in Italia. In oltre quarant’anni di attività ha realizzato centinaia di
installazioni elettroniche e opere video autoprodotte o commissionate da grandi Fondazioni
presentandole nelle più importanti rassegne di videoarte e computer art italiana (tra gli altri la La
natura virtuale a cura di P.L.Capucci; Stati Virtuali; Sentimenti elettronici; Mediamorfosi, INvideo)
promuovendo sistematicamente la sua personale estetica della “bassa definizione”. Ha attraversato
e “frantumato” ogni genere d’arte (visiva, teatrale, musicale) e superato steccati; ha fondato gruppi,
compagnie teatrali, associazioni, ha passato il guado del teatro neopopolare degli anni Settanta per
immergersi nel clima cyberpunk degli anni Novanta unendo la tradizione dei “contastorie” con i
dispositivi virtuali e interattivi.
il nome di maggior rilievo tra le designer teatrali
contemporanee che usano i nuovi media digitali:
ha firmato i più importanti concerti di musica pop e
ha allestito spazi installativi interattivi per musei
internazionali e brand di successo, nonché
scenografie per Opera House internazionali.
L’artista anglosassone sottolinea spesso il carattere
manuale e artigianale delle sue scenografie e la sua
pratica di usare matita, carta, forbici e colla: una
modalità davvero inusuale se si pensa agli
allestimenti ipertecnologici che portano la sua
firma.
Si affronta la questione di come le nuove tecnologie dell’informa-zione e della comunicazione stiano cancellando il confine tra informazione diegetica e non-diegetica, a favore di untransdiegetizzazione dell’infosfera che attraversa continuamente e nelle diverse direzioni, i confini tra un sistema ed il suo ambiente: le ICT stanno “transdiegetizzando il nostro mondo. E chi disegna e gestisce le interfacce in versione transdiegetica disegna di fatto,il nostro mondo e il nostro modo di starci”.
Ha appassionato gli spettatori teatrali il recente versante "iperreality" della scena: come spiegato nel dossier di "Hystrio" (n.2/2019) sul Teatro della realtà, questo filone di teatro-documentario che ha il suo emblema nelle produzioni del regista Milo Rau, recupererebbe forme e approcci teatrali degli anni Sessanta, espandendosi dalle biografie, all'analisi di fatti cronachistici agli spaccati socio-politici, alle storie di emarginazione sociale..Un ritorno a una realtà "non emendabile"-come afferma il filosofo Maurizio Ferraris nel Manifesto del Nuo-vo Realismo-contro falsificazioni, mistificazioni mediatiche e omologazioni. Congedo dal realitysmo e approdo al Nuovo Realismo: "Non si può fare a meno del reale, del suo starci di fronte e non essere disponibile a negoziare. Sia quello che sia, ci renda felici o infelici, è qual-cosa che resiste e che insiste, ora e sempre, come un fatto che non sopporta di essere ridotto a interpretazione, come un reale che non ha voglia di svaporare in reality" (Ferraris, 2013). Verso una Realtà proxy: l'Arte al tempo del "panico del dasein totale" Duty free art (2018) è il titolo del libro dell'artista e filosofa tedesca di origine giapponese Hyto Steyerl, indicata come la più influente artista contemporanea dalla rivista "Art Review"; la Steyerl si occupa di Intelligenza Artificiale: crea opere con uso di AI e riflette sulle trasfor-mazioni (e deviazioni) della società all' epoca di quello che lei definisce, con un neologismo molto efficace, il "circolazionismo" delle immagini. La Steyerl parla di presenza, tema eviden-temente molto teatrale: mai come oggi, dice l'artista, il vero valore dell'arte dipende dalla pre-senza, citando l'ultima significativa performance di Marina Abramovic: The Artist is Present. Oltre a produrre opere, l'artista deve produrre presenza: presenziare a tutte le ossessive Abstract. P Può il teatro raccontare le trasformazioni non sempre positive di un mondo sempre più tecnologi-co? Negli esempi proposti vogliamo portare la risposta di alcuni artisti alla famosa frase di Brecht sul teatro come luogo di riflessione critica e di cambiamento della società stessa. Hito Steyerl, la più influente voce dell'arte contemporanea, autrice di opere di AI art ha dedicato un libro allo smascheramento della «realtà proxy», della realtà contraffatta o per procura, dell'arte che tenta di sfuggire al «panico del Dasein totale». L'importante oggi è "esserci", presenziare a tutte le ossessive occasioni di aggrega-zione che internet e l'iperconnessione digitale ci propongono, gestendo il nostro corpo contemporaneamente in più luoghi tramite "proxy", tra avatar digitali e chatbot in una "sovraesposizione dei vissuti" che ci impone la Rete.