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Curry: un mix di spezie pieno di buone proprietà

curry

In questi mesi vi abbiamo parlato del peperoncino e del piccante che fa bene (senza esagerare), abbiamo poi fatto un viaggio in Oriente, alla scoperta di spezie antiche come la cannella, abbiamo conosciuto le proprietà antiossidanti dello zenzero e quelle antinfiammatorie della curcuma… e oggi mettiamo tutto insieme in un mix di spezie profumatissimo: il currySempre guidati dalla dott.ssa Francesca Evangelisti – biologa nutrizionista – vedremo quali sono le proprietà, gli usi e le controindicazioni di questo insaporitore molto amato.

Curry: storia e composizione

fare il curry

Di colore giallo intenso, profumata e piccante, il curry è una miscela di spezie tostate e ridotte in polvere, originaria dell’India e importata in Europa dagli Inglesi durante il periodo del colonialismo. In India è chiamato masala mentre il suo nome “occidentale” deriva probabilmente dalla parola hindi turkarri, che significa “umido”, “stufato”.

Una miscela variabile

Al contrario di quanto si pensa, la composizione del curry non è universale poiché ne esistono diverse varianti, soprattutto in India, dove la miscela varia da regione a regione. “Molti paesi, come Cina, Giappone, Thailandia e Pakistan hanno addirittura elaborato delle loro miscele, differenti a seconda della proporzione delle varie spezie” ci racconta la nutrizionista. In occidente, invece, gli ingredienti del curry sono abbastanza standardizzati (curry classico); risulta, quindi, composto da:

  • cumino
  • curcuma (che emerge cromaticamente conferendo il tipico colore giallo)
  • cannella
  • chiodi di garofano
  • coriandolo
  • fieno greco
  • noce moscata
  • zafferano
  • pepe nero
  • peperoncino
  • zenzero.

“Inoltre, specifica la dott.ssa, in base alla quantità di peperoncino, esistono tre versioni, la mild, la hot, e la very hot, (la più piccante), così da accontentare tutti i palati”.

curry spezia

Composizione

L’intervistata ci spiega che “100 grammi di curry contengono il 60% di carboidrati, il 10% di proteine ed il 30% di grassi”. Inoltre questa spezia è molto ricca di vitamine, come la A, quelle del gruppo B, la vitamina D, la E e la K, così come di minerali (potassio, fosforo, sodio, calcio, ferro, magnesio, rame, zinco, manganese e selenio) e di antiossidanti. Per quanto riguarda le chilocalorie, sempre per 100 grammi di prodotto, corrispondono a circa 320; per tale motivo il curry è considerato un po’ calorico “e in effetti lo è – conferma la nutrizionista – ma bisogna sempre ricordare che si tratta di una spezia, quindi di un alimento che va e deve essere usato in modica quantità. In tale senso, le calorie che apporta sono ridotte”.

Vediamo ora l’aspetto più interessante di tutte le spezie. No, non parliamo solo del gusto, ma delle preziose proprietà.

Curry: proprietà e usi

“Essendo composto da più spezie, il curry unisce e racchiude in sé molte delle loro proprietà, offrendo non solo numerosi benefici, ma veri e propri effetti terapeutici per il nostro organismo” sottolinea la dott.ssa Evangelisti. Scopriamole tutte:

  • utile per la buona funzionalità dell’apparato digerente, in quanto è in grado di migliorare significativamente la digestione e regolare il metabolismo
  • capace di alleviare nausea e vomito, grazie alla presenza dello zenzero
  • efficace nel contrastare il meteorismo e combattere alitosi e gonfiore addominale, per merito del cumino
  • ha proprietà antinfiammatorie, utili in caso di malattie articolari e problemi muscolari. “Questo grazie alla presenza della curcuma il cui principale principio attivo, la curcumina, è in grado di bloccare la sintesi di eicosanoidi, le molecole che mediano i processi infiammatori e che sono coinvolti nella genesi del segnale che innesca il dolore”

curry in polvere

  • ha proprietà antiossidanti che gli permettono di supportare la funzionalità epatica ed alleviarne l’affaticamento, favorendo la sua depurazione, così come quella a livello intestinale
  • capace di prevenire e contrastare diverse patologie neurodegenerative, come il morbo di Alzheimer, proteggendo efficacemente le cellule cerebrali dall’aggressione delle placche tipiche di questa malattia
  • importante nel contrastare ipercolesterolemia e diabete in quanto permette di tenere a bada i livelli di colesterolo e di glicemia
  • è studiata la sua azione antitumorale. “Studi recenti sembrano dimostrare importanti proprietà antitumorali, in modo particolare nei confronti delle forme cancerogene che colpiscono esofago, polmoni, reni, fegato, intestino, mammella e prostata; questo grazie alla capacità di inibire la trasformazione delle cellule sane in cellule cancerogene, così come la proliferazione di queste ultime”, specifica la nutrizionista
  • ha un’azione antibatterica e disinfettante, utile per il cavo orale, i denti e l’intestino, grazie ai chiodi di garofano. Inoltre, specifica l’intervistata “i chiodi di garofano contengono l’80% di eugenolo, che funge da anestetico, molto utile quindi per alleviare il dolore di piccole ferite superficiali”
  • ha proprietà protettive nei confronti di alcune malattie cardiovascolari, “in quanto è in grado di regolarizzare il ritmo cardiaco e della circolazione sanguigna; sembra avere anche effetti benefici nella prevenzione dell’aterosclerosi”
  • ha la capacità di eliminare alcuni tipi di funghi, per la presenza del coriandolo
  • svolge un’azione dimagrante “in quanto peperoncino e zenzero innalzano la temperature corporea, inducendo il consumo calorico; la cannella invece agisce sul senso di fame, riducendolo, grazie alla sua azione modulatrice del rilascio di glucosio nel sangue. Infine, usato al posto del sale come condimento, previene la ritenzione idrica, riducendo la cellulite o evitandone la formazione”.

Curry: quantità consigliate e usi in cucina

curry proprietà

Per quanto riguarda la quantità da utilizzare bisogna dire che esistono opinioni contrastanti a riguardo: alcuni consigliano di mangiare piatti a base di curry due volte a settimana mentre altri sostengono che, per beneficiare delle sue proprietà, è necessario assumerne quantità maggiori. Il consiglio della dott.ssa Evangelisti è sempre quello di non esagerare, “considerato soprattutto il fatto che si tratta di una miscela di spezie, per cui la cosa migliore sarebbe consumare il curry una volta a settimana, alternandolo alle altre spezie e regolandosi in base alla propria condizione e alle proprie necessità”. Scopriamo ora tutti gli usi del curry.

Curry come ingrediente o come tocco finale

Ciò che contraddistingue il curry da tutte le altre spezie è che questa miscela dal sapore piccante viene usata esclusivamente in aggiunta a vari tipi di alimenti per esaltare gli aromi ed impreziosire i sapori, ma non in ricette di tisane e infusi, più propriamente indicati, appunto, per spezie singole. “Fondamentalmente – ricorda la nutrizionista – almeno in Italia il curry viene utilizzato o come singolo ingrediente per ricette salate, ma anche dolci, o in forma di salsa, per accompagnare carne, riso o pesce, oppure, più comunemente, come tocco finale, spolverizzato sulle pietanze per arricchirne l’aroma”.

Preparazioni

In ogni caso il curry si presta molto bene come insaporitore di primi e secondi piatti, sia a base di carne che di pesce, ma è ottimo anche in zuppe, nel brodo o in aggiunta alle uova. “Un ottimo abbinamento – suggerisce la nutrizionista – è anche quello con verdure e ortaggi. Inoltre, il curry può naturalmente essere utilizzato per la preparazione di dolci e impasti di biscotti”. Infine, è utile ricordare che per il suo aroma intenso, si può utilizzare come sostituto del sale, a tutto vantaggio della salute, anche per prevenire calcoli renali. Ultima nota che ci suggerisce la nutrizionista: “quando si utilizza il curry è sempre bene non abbinarlo ad alimenti quali pepe, peperoncino, già contenuti nel curry, di cui dosi elevate possono provocare irritazioni. Discorso analogo per peperoni, pomodori e tutte le solanacee, per evitare sovradosaggi in quanto si tratta di alimenti che contengono i minerali che si trovano già anche nel curry”.

curry ricette

Controindicazioni

Se è vero che il curry è un vero concentrato di proprietà benefiche per la presenza di diverse spezie, per lo stesso motivo può avere anche diverse controindicazioni, accumulando non solo le proprietà positive, ma anche quelle negative dei suoi componenti. “È dunque controindicato in caso di problemi biliari, per la presenza delle curcuma, e in caso di reflusso gastroesofageo, gastriti o ulcere gastriche, per la presenza del pepe, che ne peggiora sia lo stato infiammatorio che la sintomatologia. La presenza del peperoncino porta poi a sconsigliare il curry negli individui soggetti a frequenti cistiti e/o in presenza di infiammazioni dell’apparato genito-urinario, peggiorando lo stato infiammatorio”.

Al contrario di quanto si possa pensare, il curry è invece ben tollerato in gravidanza, “ma si consiglia comunque l’utilizzo non più di 2 volte a settimana”, specifica la dottoressa. È invece da evitare durante l’allattamento, in quanto la capsaicina, la sostanza che conferisce il sapore piccante a pepe e peperoncino, passa nel latte materno. E per quanto riguarda la celiachia? “Tutte le spezie che compongono il curry sono prive di glutine, per cui la miscela può essere usata da celiaci o nei casi di ipersensibilità al glutine”. Tuttavia, quando si acquista nei supermercati, sia come tale sia aggiunto a piatti già pronti, è bene però fare molta attenzione alle etichette, perché in alcuni casi può essere aggiunto amido di frumento.

Ora che vi abbiamo raccontato delle proprietà e di come utilizzare il curry in cucina, vogliamo suggerirvi due ricette per mettervi subito alla prova: si tratta dei gnocchetti di ricotta con pomodoro e curry e, per i vegani, il tofu al curry con crema di cocco. Che ve ne pare?

N.B. Le informazioni contenute nell’articolo sono di carattere generale e non sostituiscono in nessun caso le indicazioni del proprio medico.

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