BALLETTINO ARCHEOLOGICO S
N. 7. Anno III. Luglio 1857
Cullo di Bacco in Sardegna — Annotazioni ai due primi anni
del Bulleltino Archeologico Sardo — Dischi o semisfere delle tombe
di Tharros —■ Scarabei egizii trovati in Sardegna.
CULTO DI BACCO IN SARDEGNA
Molti sono i monumenti sardi che rappresentano Bacco,
o si riferiscono a questa divinità lanto conosciuta ed acca-
rezzata presso tutte le nazioni nel tempo del gentilesimo.
Non vi è citta antica della Sardegna dalia quale non si sia
diseppellita qualche memoria a lui dedicata, e specialmente
nell' antica Karalis : oltre quelle del Pi. Museo , ne pos-
siedono particolari, e ne sono pervenute alcune alle nostre
mani le quali ci hanno dato occasione di parlare del suo
culto e delle feste instituite a questo nume praticate in
Sardegna (1) , perchè insegnò agli uomini l'uso del vino ,
1' arte di lavorar le viti , e per le sue vittorie e conquiste
fu ricevuto da tutti nel numero degli Dei (2).
(1) Le teste dette Bacchanalia , in greco Dionysia, sono mollo antiche, per-
chè Erodoto e Diodoro Siculo dicono di aver avuto origine nell? Egitto da dove
furono trasportate in Grecia da Orfeo e Melampo , e dalla Grecia in Roma
ed in tutja 1' Italia. Ma prima che il culto di Bacco passasse in Egitto , tra
conosciuto presso i Fenicj, i quali sotto questo nome avevano svisato la vera storia
di Noè. Se le opere di quella nazione fossero pervenute sino a noi si metterebbe
in chiaro questa nostra conghiettura. Nei frammenti di Sanconiatone riportati
da Eusebio se ne fa una confusa menzione.
(2) Cicer. ( de Nat. Deor. ) numera cinque di questi Bacchi : il più comune
è il Tehano che fu modellato a queilo dell'Egitto , confuso ron Osiride, attri-
buendogli le conquiste delle Indie e lutte le favole del nume Egiziano. Sono
molti gli attributi che gli diedero , secondo le forme in cui è rappresentato , e
Sa specialità del culto che gli tributarono.
N. 7. Anno III. Luglio 1857
Cullo di Bacco in Sardegna — Annotazioni ai due primi anni
del Bulleltino Archeologico Sardo — Dischi o semisfere delle tombe
di Tharros —■ Scarabei egizii trovati in Sardegna.
CULTO DI BACCO IN SARDEGNA
Molti sono i monumenti sardi che rappresentano Bacco,
o si riferiscono a questa divinità lanto conosciuta ed acca-
rezzata presso tutte le nazioni nel tempo del gentilesimo.
Non vi è citta antica della Sardegna dalia quale non si sia
diseppellita qualche memoria a lui dedicata, e specialmente
nell' antica Karalis : oltre quelle del Pi. Museo , ne pos-
siedono particolari, e ne sono pervenute alcune alle nostre
mani le quali ci hanno dato occasione di parlare del suo
culto e delle feste instituite a questo nume praticate in
Sardegna (1) , perchè insegnò agli uomini l'uso del vino ,
1' arte di lavorar le viti , e per le sue vittorie e conquiste
fu ricevuto da tutti nel numero degli Dei (2).
(1) Le teste dette Bacchanalia , in greco Dionysia, sono mollo antiche, per-
chè Erodoto e Diodoro Siculo dicono di aver avuto origine nell? Egitto da dove
furono trasportate in Grecia da Orfeo e Melampo , e dalla Grecia in Roma
ed in tutja 1' Italia. Ma prima che il culto di Bacco passasse in Egitto , tra
conosciuto presso i Fenicj, i quali sotto questo nome avevano svisato la vera storia
di Noè. Se le opere di quella nazione fossero pervenute sino a noi si metterebbe
in chiaro questa nostra conghiettura. Nei frammenti di Sanconiatone riportati
da Eusebio se ne fa una confusa menzione.
(2) Cicer. ( de Nat. Deor. ) numera cinque di questi Bacchi : il più comune
è il Tehano che fu modellato a queilo dell'Egitto , confuso ron Osiride, attri-
buendogli le conquiste delle Indie e lutte le favole del nume Egiziano. Sono
molti gli attributi che gli diedero , secondo le forme in cui è rappresentato , e
Sa specialità del culto che gli tributarono.